Romanzo d’esordio di David Foster Wallace, “The Broom of the System”, pubblicato in America nel 1987, si ispira alle teorie linguistiche di Wittgenstein, studiate da Wallace negli anni universitari all’Amherst College.
In Italia, il romanzo è stato pubblicato nel 1999 da Einaudi con il titolo “La scopa del sistema”.
La scopa del sistema: la trama
Lenore Beadsman è la figlia di un ricco industriale che produce prodigiosi alimenti per bambini. Lavora come centralinista per la casa editrice Frequent & Vigorous e ha una relazione con Rick Vigorous, il suo capo.
Una mattina, Lenore riceve una chiamata dalla casa di cura dove risiede la sua omonima bisnonna, che aveva seguito a Cambridge le lezioni di Wittgenstein. Lenore Beadsman è misteriosamente sparita della struttura insieme ad altri venticinque ospiti.
Ma questo è solo uno dei tanti problemi che la giovane Lenore deve affrontare in quello che si delinea come un percorso di autodeterminazione. Dalle sedute con uno psicoterapeuta dai metodi particolari ai malfunzionamenti del centralino della casa editrice; dalla straordinaria loquacità del pappagallo Vlad l’Impalatore alla mania di Norman Bombardini di voler fagocitare l’universo; dall’incontro con Andrew Lang, alla crescente gelosia di Rick che continua a raccontare a Lenore le trame dei manoscritti che giungono alla casa editrice.
“La scopa del sistema” è un turbinio di storie enigmatico e travolgente, dal quale emerge il ritratto di un’America esilarante e grottesca.
Then Lang said, “You’re weird about word, aren’t you.” He looked at Lenore. “Are you weird about words?”
David Foster Wallace, The Broom of the System, p. 398
“What do you mean?”
“You just seem weird about them. Or like you think they’re weird.”
“In what way?”
Lang felt his upper lip absently with a finger while he looked into the glass table, “Like you take them awful seriously,” he said. “Like they were a big sharp tool, or like a chainsaw, that could cut you up as easy as some tree. Something like that.”