Colazione lungo un ruscello Afghanistan

Data: Mercoledì 23 aprile 2025
Itinerario: Bamiyan –  Chaghcharan

Lasciamo Bamiyan con le prime luci dell’alba. Oggi ci aspetta una lunga giornata di strada durante la quale non visiteremo grandi monumenti o moschee spettacolari, ma attraverseremo una delle regioni più remote del Paese. Scopriremo così la bellezza autentica dell’Afghanistan più rurale.

Strade sterrate e piccoli centri abitati

Dopo aver percorso alcuni chilometri, ci fermiamo per fare colazione su un prato verde a bordo di un ruscello. In sottofondo, solo il gorgoglio dell’acqua e il vociare di alcune persone che proviene dalle vicine abitazioni.

Nel corso della giornata, scopriremo che in ogni valle fertile di queste zone sorgono dei piccolissimi centri abitati, la cui presenza è segnalata da campi coltivati, animali e soprattutto da pannelli solari, indispensabili per avere energia elettrica. 

Terminata la solita colazione a base di tè verde, uova sode e pane, riprendiamo il nostro viaggio. La strada sterrata diventa sempre più dissestata e, a un certo punto, una delle due jeep si ferma: la salita troppo ripida e la mancanza di trazione 4×4 mettono a dura prova l’abilità dei due autisti e della nostra guida, che solo a fatica riescono a far ripartire la macchina. 

Proseguiamo lentamente fino a superare un passo a oltre 2.000 metri di quota e iniziamo la discesa lungo una nuova valle.

  • Colazione lungo un ruscello Afghanistan
  • Afghanistan rurale 1

Una breve sosta per pranzo

Si è fatta ora di pranzo e decidiamo di fermarci in un piccolo villaggio (più un agglomerato di case con un bazar e una sorta di ristorante) per riposarci. È l’orario in cui terminano le lezioni e le strade sono piene di bambini e ragazzi che stanno tornando a casa con gli zaini targati Unicef sulle spalle. Alcuni ci salutano, mentre altri, più coraggiosi, si arrischiano a chiedere a noi ragazze  di fare una fotografia con loro.

Incontriamo anche un altro turista, un ciclista tedesco che sta pedalando dalla Germania al Pakistan. Ci chiede quanto dista Bamiyan, scambiamo alcune parole e gli regaliamo i resti della nostra colazione. 

  • Sosta per pranzo
  • Foto con ragazzi locali
  • Bagno con vista

Chaghcharan e l’Hari Rud

Nel pomeriggio, il paesaggio scorre lento dietro i finestrini, e con lui anche le nostre conversazioni. Chiacchieriamo con la guida e l’autista e ascoltiamo canzoni famose in Asia Centrale. Ogni volta che ci avviciniamo a un posto di blocco dobbiamo però spegnere la radio. La vista dei talebani armati ci riporta alla realtà e ci ricorda che il regime vieta di ascoltare musica. 

Attraversiamo piccoli centri abitati e tratti completamente deserti. Poi, finalmente, verso il tramonto raggiungiamo Chaghcharan. La principale città della provincia di Ghowr conta circa 15.000 abitanti ed è un centro modesto, tranquillo, senza particolari attrazioni turistiche.

Dopo tante ore di macchina, vorremmo sgranchirci un po’ le gambe con una passeggiata, ma la nostra guida è restia e ci sconsiglia di girare per la città. Alla fine, cede alle nostre richieste e, insieme a uno dei ragazzi che lavorano nella guest house dove trascorreremo la notte, ci accompagna lungo la riva del fiume Hari Rud, che attraversa Chaghcharan prima di proseguire verso l’Iran.

Qui ci racconta che l’Afghanistan ha costruito una diga per limitare il flusso d’acqua verso l’Iran, chiedendo in cambio forniture di petrolio. Una dinamica simile è in atto anche nel nord del Paese, dove la diga sul fiume Amu Darya sottrae acqua all’Uzbekistan.

  • Afghanistan Rurale
  • Afghanistan Rurale
  • Chaghcharan al tramonto

A letto presto e senza luce

La cena è semplice, ma abbondante. Solo più tardi la nostra guida ci svela che abbiamo pagato un prezzo esorbitante per gli standard afghani. 

Non c’è connessione internet e la corrente viene staccata alle 22. Ma va bene così: domani ci aspetta un’altra giornata in macchina, ancora più lunga, verso uno dei luoghi più conosciuti ma meno visitati dell’Afghanistan centrale.

Questo viaggio è stato organizzato da Oltre Travel.
Per maggiori informazioni consulta la pagina Instagram @oltre.travel

Autore

francescacocchi@hotmail.it

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