
Limonov non è il protagonista di un romanzo d’avventura, anche se leggendo la biografia romanzata scritta da Carrère si fa fatica a credere che questo personaggio sia realmente esistito.
J’ai du mal à faire coïncider ces images: l’écrivain-voyou que j’ai connu autrefois, le guérillero traqué, l’homme politique responsable, la vedette à qui les pages people des magazines consacrent des articles enamourés
Limonov, all’anagrafe Ėduard Veniaminovič Savenko, è riuscito a condensare tutte queste vite – scrittore, poeta, politico, emarginato, carcerato – in una sola, sempre spinto dal desiderio di distinguersi e di emergere. Ripercorrendo la storia avventurosa di Limonov, Carrère traccia anche un percorso chiaro nella storia della Russia, portando alla luce tutte le sue contraddizioni e il suo fascino.
Nella quarta di copertina dell’edizione francese, Carrère afferma di aver sospeso il proprio giudizio su una figura così controversa come quella di Limonov, ma dalle pagine del romanzo emerge comunque una certa ammirazione, soprattutto nei confronti del Limonov-scrittore e poeta.