Maddalena e Nina sono due orfane senza esserlo, come a loro piace definirsi. La separazione di Seba e Gloria, due genitori così incapaci di ricoprire il loro ruolo da non meritare nemmeno il titolo di padre e madre, porta le due sorelle a essere affidate alle cure e agli insegnamenti di Mylene.
La voce narrante di Maddalena ci conduce nella sua vita passata e presente, tra una Roma priva di affetti e una Parigi in cui ha con cura costruito il proprio nido famigliare.
Filo conduttore della storia di Maddalena è il profondo e ambiguo legame con Nina: Maddalena si sente a volte soffocare dall’eccessiva presenza della sorella nella sua vita, ma al tempo stesso ritiene indispensabile quel legame di dipendenza reciproca che è nato tra le due “orfane”, costrette a darsi coraggio a vicenda.
Nina reagisce con l’esuberanza, mentre Maddalena cerca di dare stabilità a sé stessa e alla sorella.
Io zitta; funzionava da punto medio e quella parte la svolgevo sempre, era un ruolo che mi dava senso, che riempiva il mio vuoto. Forte, fortezza. Ogni volta una conferma in più.
Per resistere all’urto degli avvenimenti, Maddalena impara a rafforzare la propria corazza, guscio duro che la ripara dai turbamenti esterni e le permette di preservare la sua cara pace interiore.