Complesso monastico buddista di Takht-e Rostam

Data: Sabato 19 aprile 2025
Itinerario: Mazar-i Sharif – Kabul

Ci svegliamo sotto un cielo plumbeo e carico di pioggia. Dopo una rapida colazione con tè caldo, pane e uova, saliamo in auto per affrontare il viaggio di ritorno verso Kabul attraverso il famoso tunnel di Salang.

Visita al Palazzo Bagh-e Jahan Nama

Lungo la strada ci fermiamo a Kholm, un’antica città della provincia di Samangan che sorge sul delta interno del fiume Khulm. In passato nota come Tashkurgan, oggi è un importante centro per il commercio di pecore e legname. 

Qui visitiamo il Palazzo Bagh-e Jahan Nama, costruito tra il 1890 e il 1892 dall’emiro Abdur Rahman Khan per le sue mogli: lo stesso emiro che, nel 1893, stabilì con l’India britannica la famosa  linea Durand che segna tuttora il confine tra Afghanistan e Pakistan.

Il palazzo fu restaurato tra il 1974 e il 1976 con l’intenzione di trasformarlo in un museo, ma terremoti, guerre civili e conflitti lo hanno gravemente danneggiato. Per anni è stato usato anche a scopi militari e  ora, come molti altri luoghi pubblici, è presidiato dagli “studenti”.

  • Palazzo Bagh-e Jahan Nama
  • Palazzo Bagh-e Jahan Nama
  • Ufficio turismo

Il complesso monastico buddista di Takht-e Rostam

Dopo una rapida sosta nell’ufficio del responsabile del servizio turismo della provincia per il controllo dei nostri visti, proseguiamo verso il sito archeologico di Takht-e Rostam. Durante la visita siamo scortati da due uomini armati, affiancati da quello che sembra essere un agente dei servizi segreti, che ci segue a bordo di una moto.

Il complesso monastico buddista di Takht-e Rostam, costruito tra il III e il IV secolo d.C., sorge a sud della città di Haibak. Interamente scavato nella roccia, comprende cinque camere, due delle quali santuari, e uno stupa collocato sulla collina adiacente e sormontato da un’harmika. Intorno alla sua base si aprono diverse altre grotte rudimentali. Con l’avvento dell’islam, il sito fu assimilato alla mitologia persiana e legato alla storia di Rostam e Sohrab.

  • Complesso monastico buddista di Takht-e Rostam
  • Complesso monastico buddista di Takht-e Rostam
  • Complesso monastico buddista di Takht-e Rostam
  • Complesso monastico buddista di Takht-e Rostam

Un tipico pranzo afghano

A pranzo ci fermiamo lungo la strada, in uno dei locali tipici che troveremo ancora fuori dalle città. Il menù prevede e prevedrà anche nei prossimi giorni: kebab (di pollo, agnello, manzo o misto), Kabuli palaw, (ovvero riso con carote, uvetta e carne) e per le vegetariane come me Kabuli palaw senza carne e fagioli rossi con uno strano retrogusto di agnello. Il tutto accompagnato dall’immancabile tè verde. Pur non essendo un’amante del riso, posso dire di aver sempre mangiato bene e di aver trovato piatti vegetariani gustosi e abbondanti.

Attraverso il Tunnel di Salang

Il viaggio per Kabul è ancora lungo e la nostra guida scandisce il tempo che manca all’arrivo non in chilometri, ma in ore: le strade male asfaltate e in alcuni tratti sterrate, insieme alla pioggia battente rallentano la nostra marcia. E a “peggiorare” la situazione, ci si mette pure una foratura. 

Ormai al buio, cominciamo a salire tra pareti di neve verso il Tunnel di Salang, che si trova a circa 3.200 metri di altitudine. Costruito dai sovietici nel 1964, è un passaggio strategico che collega l’Asia Centrale all’Asia Meridionale, noto per le valanghe e gli incidenti mortali. Nel 2010 si stimava che circa 16.000 veicoli lo attraversassero ogni giorno — e infatti incrociamo centinaia di camion, con sorpassi continui e azzardati. 

Finalmente, a notte fonda, arriviamo  nella guest house nel centro di Kabul. Le strade sono quasi deserte, presidiate solo da qualche “studente” armato.

  • Verso Kabul
  • Verso Kabul
  • Verso Kabul
  • Tunnel di Salang

Questo viaggio è stato organizzato da Oltre Travel.
Per maggiori informazioni consulta la pagina Instagram @oltre.travel

Autore

francescacocchi@hotmail.it

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